Approcci integrati verso la prevenzione cardiovascolare personalizzata
08/10/25
Razionale
08/10/25
L’Annual Meeting della Rete Cardiologica, evento rivolto ai clinici e ricercatori degli IRCCS del network ma aperto a tutto l’ecosistema cardiovascolare, quest’anno è dedicato allo studio CVrisk-IT, il più importante programma di prevenzione primaria cardiovascolare che coinvolge 17 IRCCS della Rete, come Hub, e circa 30 Spoke sul territorio nazionale.
Oltre questo focus principale, ci sarà un update sugli altri progetti del network scientifico-cardiologico del Ministero della Salute.
L’evento è rivolto a istituzioni, medici, ricercatori, manager e personale a supporto della ricerca biomedica degli IRCCS e dell’Ecosistema Salute.

Il contesto
08/10/25
Le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di morte, oltre che la prima fonte di spesa sanitaria. Nel nostro Paese, secondo dati ISTAT, nel 2021 tali patologie hanno rappresentato il 30,8% di tutti i decessi (27,7% negli uomini e 33,7% nelle donne). E le cardiopatie ischemiche restano la prima causa di decesso per uomini e donne over 65, con un tasso, rispettivamente, di circa 673 e 400 decessi su 100.000 abitanti.
Numeri come questi mettono tra l’altro a rischio la sostenibilità futura di un sistema sanitario già duramente provato.

Secondo gli ultimi dati EUROSTAT disponibili, riferiti all’anno 2021, le patologie cardiocircolatorie hanno rappresentato oltre il 32% di tutti i decessi nel nostro continente, seguite da quelle oncologiche (22%). Eppure, la consapevolezza del rischio-cancro è spesso maggiore rispetto a quella per infarto, ictus e altri eventi cardiocircolatori potenzialmente mortali. Inoltre, più di metà degli Italiani (il 54%) pensa di non essere a rischio di malattie cardiovascolari. E ad essere meno consapevoli sono le donne e le fasce più giovani.
Per identificare le persone che rischiano di più e indirizzare gli interventi preventivi, sono fondamentali strategie di prevenzione primaria efficaci. E quanto più precise e personalizzate esse sono, tanto più efficaci si dimostreranno.
Ovviamente, i principali fattori di rischio cardiovascolari e modificabili sono le lipoproteine contenenti apolipoproteina-B nel sangue (di cui la lipoproteina a bassa densità LDL è la più abbondante), la pressione arteriosa elevata, il fumo di sigaretta e il diabete mellito. I modelli di previsione del rischio, come il SCORE2 e il SCORE2-OP, che stimano il rischio globale di malattia tenendo conto di tali fattori individuali modificabili e non, sono fondamentali per la prevenzione delle malattie cardiocircolatorie.
Ma oltre ai fattori di rischio inclusi nelle tabelle di rischio, in determinate circostanze, le Linee Guida cliniche raccomandano di tenere in considerazione anche altri fattori detti: “modificatori del rischio“. Le prime evidenze suggeriscono infatti che elementi quali dati genetici e di imaging come informazioni aggiuntive sul rischio cardiovascolare possano migliorare gli interventi personalizzati e l’aderenza ai consigli del medico sullo stile di vita e al trattamento. Tra questi, il polygenic risk score ha mostrato un certo potenziale per migliorare la previsione del rischio cuore in funzione di una prevenzione primaria sempre più personalizzata.
Da questo punto di vista, anche il punteggio del calcio coronarico (calcium score) può riclassificare il rischio cardiovascolare verso l’alto o verso il basso in aggiunta ai fattori di rischio convenzionali e può quindi essere preso in considerazione in uomini e donne con rischi calcolati intorno alle soglie decisionali. Simile considerazione può essere fatta per quanto riguarda la valutazione della placca carotidea mediante ultrasonografia, che può essere considerata un modificatore di rischio nelle persone a rischio intermedio quando il calcium score non è fattibile.
Per una prevenzione efficace, occorre aumentare nella popolazione la consapevolezza del rischio e delle misure necessarie a ridurlo. Occorre, cioè un’azione completa di comunicazione-disseminazione, il coinvolgimento di vasti strati della popolazione e la promozione di una relazione sostenuta nel tempo. Un obiettivo ambizioso, ma necessario se si vuole aumentare la portata e l’efficacia dei programmi di educazione/prevenzione nel campo delle malattie cardiovascolari.
IRCCS partecipanti
08/10/25
- IRCCS Policlinico San Donato
- IRCCS Centro Cardiologico Monzino
- IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo
- IRCCS Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli
- IRCCS Istituto Clinico Humanitas
- IRCCS Istituto Nazionale di Riposo e Cure per Anziani – INRCA
- IRCCS Istituto Mediterraneo per i trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT)
- IRCCS Istituti Clinici Scientifici Maugeri S.p.A. Società Benefit
- IRCCS Istituto Auxologico Italiano
- IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
- IRCCS Multimedica
- IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo NEUROMED
- IRCCS Fondazione Cà Granda – Ospedale Maggiore Policlinico
- IRCCS Ospedale Policlinico San Martino
- IRCCS Ospedale San Raffaele
- IRCCS San Raffaele Roma
- IRCCS SDN Istituto di Ricerca Diagnostica e Nucleare