Estate e pressione arteriosa: attenti ai cali, non solo agli eccessi
20/06/25

Con l’arrivo dell’estate e l’innalzamento delle temperature, il nostro organismo mette in atto un adattamento fisiologico fondamentale: la vasodilatazione periferica. Questo meccanismo serve a disperdere il calore corporeo ma può comportare una conseguenza significativa, soprattutto per chi soffre di ipertensione: un abbassamento della pressione arteriosa più marcato del solito. A volte, più raramente, con l’aumento delle temperature, si può persino verificare un aumento dei valori pressori. Teniamo controllata la pressione arteriosa e chiediamo al nostro medico nel caso ci siano irregolarità.
Ipotensione: quali rischi in estate
Per alcune persone, soprattutto quelle in trattamento con farmaci antipertensivi (come ACE-inibitori, sartani, beta-bloccanti o diuretici), questo effetto può tradursi in ipotensione, una condizione in cui la pressione sanguigna scende al di sotto dei livelli normali. I sintomi possono includere capogiri, stanchezza improvvisa, visione offuscata, senso di svenimento o perfino cadute, con conseguenze potenzialmente serie negli anziani o nei soggetti fragili.
Quello che a prima vista può sembrare un beneficio (la pressione “più bassa”) nasconde in realtà delle insidie. Quando il corpo è disidratato o la temperatura corporea è aumentata, il sistema cardiovascolare lavora di più per mantenere l’equilibrio emodinamico. In queste condizioni, alcuni farmaci possono amplificare il loro effetto antipertensivo con il rischio di trovarci in ipotensione.
L’importanza della prevenzione
La prevenzione, anche nei mesi estivi, passa dunque da una corretta autovalutazione dei sintomi. È consigliabile, in caso di sensazioni anomale o ripetuti episodi di ipotensione, rivolgersi al proprio medico per valutare se sia necessario rivedere i dosaggi farmacologici in base alla stagione. Inoltre, il monitoraggio domiciliare regolare della pressione arteriosa può essere un valido strumento per intercettare eventuali squilibri precocemente.
Ad ogni modo, è importante ricordare alcune semplici strategie di compensazione fisiologica: evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata, bere acqua in modo costante anche in assenza di sete, riposare all’ombra o in ambienti freschi, e fare attenzione ai cambi di posizione rapidi (come alzarsi di scatto dopo essere stati seduti o sdraiati).
La prevenzione cardiovascolare, infatti, non si prende mai una pausa. Anche in vacanza, ascoltare il proprio corpo e osservare con attenzione i segnali che ci invia può fare la differenza tra benessere e rischio.
Riferimenti
https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/low-blood-pressure/diagnosis-treatment/drc-20355470
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34489592/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31851429/
https://www.nature.com/articles/hr201596