NEWSLETTER n. 4 – 22 NOVEMBRE 2024
22/11/24
CONOSCERE L’ATEROSCLEROSI
La prevenzione cardiovascolare passa dall’informazione

3d rendering atherosclerosis with cholesterol blood or plaque in vessel cause of coronary artery disease
Il sangue viaggia nella complessa “rete stradale” del nostro corpo: i vasi sanguigni. Tra questi, le arterie sono quelle che trasportano il sangue carico di ossigeno e nutrienti verso tutti i nostri tessuti e organi.
Sulle pareti delle arterie si possono anche depositare e accumulano lipidi, colesterolo, calcio e altre sostanze (sotto forma di vere e proprie “placche”) restringendo la circonferenza interna delle arterie e rendendo difficile il normale scorrimento del sangue in un processo fisiopatologico conosciuto come aterosclerosi.
Normalmente, le arterie sono flessibili ed elastiche ma con lo sviluppo delle placche aterosclerotiche possono indurirsi, diventare spesse e rigide. L’aterosclerosi è la forma più comune di arteriosclerosi, che significa letteralmente “indurimento delle arterie”.
Oltre a rallentare il flusso del sangue, le placche possono rompersi, provocando la formazione di coaguli di sangue (noti come “trombi”) che bloccano la circolazione del sangue nei vasi.
Se un’arteria ristretta è come un’autostrada ridotta a una sola corsia, un coagulo di sangue è come una barricata in mezzo alla strada: blocca il flusso sanguigno verso gli organi e i tessuti che l’arteria normalmente alimenta. L’ostruzione può avvenire in tutte le parti del corpo (cuore, cervello, intestino, arti, eccetera) e a seconda del punto in cui si forma il coagulo avvengono eventi patologici differenti. Per esempio, l’ostruzione di una delle arterie che nutrono il cuore (le arterie coronarie) provoca un infarto cardiaco.
Fortunatamente, il processo aterosclerotico può essere prevenuto, rallentato e trattato, ma per farlo dobbiamo sapere che cosa lo provoca.
Cause principali e come prevenirle
Le principali cause della formazione e dell’evoluzione della placca aterosclerotica sono molto legate allo stile di vita della persona: l’alimentazione scorretta, la sedentarietà, l’abitudine al fumo di sigaretta e gli alti livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) nel sangue.
Anche la genetica può influire. Quindi, chi ha familiari con problemi cardiaci dovrebbe fare ancora più attenzione. Inoltre, il rischio di sviluppare l’aterosclerosi aumenta con l’età.
Purtroppo, questa condizione spesso non dà sintomi evidenti fino a quando non è troppo tardi e si manifestano conseguenze serie. Per questo, è anche nota come “killer silenzioso”. Ecco perché è fondamentale prevenire il suo sviluppo adottando uno stile di vita sano, come mangiare più frutta e verdura, fare attività fisica regolarmente e smettere di fumare.
È importante anche sottoporsi a controlli regolari dal medico dato che con le analisi del sangue ed alcuni esami specifici (come l’ecodoppler carotideo) è possibile individuare la presenza di placche già presenti nelle arterie e agire per tempo.
Tra gli esami utili a questo scopo vi sono:
- Esami del sangue: in particolare la valutazione del profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi) e della glicemia a digiuno
- Ecografia Doppler: per valutare il flusso sanguigno e lo stato delle arterie
- AngioTC coronarica: per valutare la presenza e la composizione delle placche coronariche.
Durante lo studio CVrisk-IT, i ricercatori valuteranno alcuni elementi considerati “modificatori del rischio cardiovascolare” come l’accumulo di calcio coronarico (che potrebbe portare ad un ispessimento delle placche) studiato per mezzo dell’AngioTC coronarica senza mezzo di contrasto, e lo stato delle arterie carotidi analizzato con l’Ecografia Doppler. Tali informazioni permetteranno di comprendere se questi test possano essere utili nell’impostazione di strategie di prevenzione cardiovascolare più efficaci.