Da rimedio medico alla pasticceria:
la curiosa storia del cioccolato

Il cacao: una storia millenaria tra farmacia e pasticceria
Ancor prima di essere un dolce da festa, il cioccolato è stato considerato a lungo un alimento “curativo”. Le civiltà precolombiane, come i Maya e gli Aztechi, lo utilizzavano sia come bevanda sacra sia come medicina: contro la fatica, i problemi digestivi e il dolore al petto.
Quando il cacao arrivò in Europa nel Cinquecento, il suo effetto energizzante suscitò curiosità e qualche diffidenza. Alcuni religiosi lo ritenevano troppo piacevole per essere ammesso durante il digiuno. La scienza dell’epoca, invece, cercò di dargli un posto tra i rimedi naturali, paragonandolo a una medicina da assumere con moderazione e secondo la teoria degli umori, che dominava la medicina di allora.
L’impiego medico del cacao tra Seicento e Settecento in Europa
Nel 1631, il medico spagnolo Antonio Colmenero de Ledesma scrisse il primo trattato della storia dedicato al cioccolato intitolato Curioso tratado de naturaleza y calidad del chocolate, in cui lodava le proprietà curative della bevanda al cacao e lo definiva “il regalo delle Indie”.
Nel Settecento, il cacao compariva nei ricettari farmaceutici come stimolante del sistema nervoso e circolatorio. I medici lo consigliavano come energizzante e afrodisiaco oppure per stimolare la digestione e migliorare l’umore. Era prescritto anche per alleviare emorroidi, tosse e malinconia.
Ma non mancavano le critiche: secondo alcuni studiosi dell’epoca, il cioccolato poteva causare palpitazioni, agitazione e disturbi nervosi.
Da rimedio con proprietà benefiche a fattore di rischio per le malattie cardiometaboliche
Con la diffusione della pasticceria e lo sviluppo dell’industria dolciaria, tra Ottocento e Novecento, il cioccolato ha iniziato a perdere la sua fama da rimedio “curativo”. Infatti, come oggi, era venduto addizionato con un grande quantitativo di zuccheri e burro, che annullavano le proprietà benefiche del cacao e ne aumentavano il potere calorico. In quel periodo, quindi, la comunità medica ha cominciato a scoraggiarne il consumo. Troppo dolce e calorico, si associa spesso a una dieta poco sana, e causa carie dentarie, aumento del peso e aumento del rischio per le malattie cardiometaboliche come il diabete mellito.
Eppure, qualcosa di quella fama curativa è sopravvissuto e, negli ultimi decenni, i ricercatori sono tornati a esplorare le proprietà benefiche del cioccolato fondente.
Riferimenti
Lippi D. Sin and pleasure: the history of chocolate in medicine. J Agric Food Chem. 2015;63(45):9936-9941. doi:10.1021/acs.jafc.5b00829