Stop al tabacco una volta per tutte
05/12/25
Che il fumo di sigaretta faccia male, anche al cuore e alle arterie, è un dato ormai acquisito da tempo. Ma probabilmente è un rischio più grave di quanto siamo portati a pensare.
A volte ci diciamo che ridurre il vizio a poche sigarette al giorno, dopo aver fumato intensamente per anni, sia una grande conquista, il che può essere vero. Tuttavia, anche poche sigarette costituiscono un rischio cardiovascolare importante, come rivela una nuova ricerca, pubblicata su PlosOne, ad opera dei ricercatori della Johns Hopkins, uno dei centri medici e universitari più prestigiosi al mondo. Il messaggio di Michael Blaha, direttore della ricerca clinica presso il Johns Hopkins Ciccarone Center for the Prevention of Cardiovascular Disease e uno degli autori dell’indagine, è che fumare anche poche sigarette aumenta il rischio di evento cardiovascolare in modo significativo, più di quanto non ci si immagini.
I risultati dello studio
I ricercatori hanno analizzato i dati di molti studi, per un totale di più di 323mila persone coinvolte, di cui il 76% era costituito da donne. Queste persone sono state seguite per molti anni prendendo nota del numero di sigarette fumate, dello sviluppo di malattie cardiovascolari e dei casi di decesso per tutte le cause. Questo studio – affermano gli esperti della AASS – rappresenta una delle analisi più ampie e dettagliate finora condotte sugli effetti delle diverse misure antifumo sulla mortalità cardiovascolare, per cause specifiche e per tutte le cause.
I risultati della ricerca – affermano gli autori – “sottolineano l'affermazione secondo cui nessun livello di fumo è privo di rischi”. Dall’analisi emerge che persone che consumano fino a 1 sigaretta al giorno sono associati a rischi elevati di incidenti cardiovascolari e mortalità, ad eccezione di ictus e fibrillazione atriale. Il fumo a bassa intensità, cioè dalle 2 alle 5 sigarette al giorno, si associa a un aumento del 50% del rischio cardiovascolare e del 60% di mortalità rispetto a chi non fumava. Anche il fumo “occasionale”, infatti, crea danni cardiovascolari e seri problemi per la nostra vita. Fumare 11-15 sigarette al giorno aumenta ancora di più il rischio di incorrere in una malattia cardiovascolare e di mortalità per tutte le cause.
Inoltre, un altro studio condotto su oltre mezzo milione di adulti statunitensi rappresentativi della popolazione a livello nazionale ha rivelato che i fumatori non quotidiani per tutta la vita presentavano un rischio di mortalità per tutte le cause più elevato (+82%) rispetto ai non fumatori.
Effetti positivi per chi smette
“Quit smoking” è delle principali modifiche dello stile di vita tra quelle dettate dalle più autorevoli linee-guida per la prevenzione cardiovascolare. Smettere di fumare, spiegano infatti i ricercatori americani, si associa a una sostanziale riduzione del rischio che inizia immediatamente dopo lo stop e che continua con un forte calo durante i primi dieci anni successivi. Lo studio ha dimostrato che gli ex fumatori hanno registrato una riduzione del rischio superiore all'80% rispetto ai fumatori attuali entro due decenni dalla cessazione del vizio. Gli effetti positivi continuano anche dopo i primi dieci anni ma ci vogliono 20 anni prima che i livelli tornino paragonabili a quelli dei non fumatori.
Riferimenti
- Tasdighi E, Yao Z, Dardari ZA, Jha KK, Osuji N, Rajan T, et al. (2025) Association between cigarette smoking status, intensity, and cessation duration with long-term incidence of nine cardiovascular and mortality outcomes: The Cross-Cohort Collaboration (CCC). PLoS Med 22(11): e1004561. https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1004561
- Johns Hopkins Medicine. Study shows quitting smoking completely is best way to protect your health. https://www.eurekalert.org/news-releases/1108054