Giornata Mondiale del Cuore 2025. Prevenzione e innovazione guidano il futuro della salute cardiovascolare
29/09/25

In occasione della Giornata Mondiale del Cuore (GMC), Lorenzo Menicanti, Presidente della Rete Cardiologica IRCCS, ha evidenziato i risultati significativi raggiunti nella lotta alle malattie cardiovascolari, sottolineando come prevenzione e innovazione siano stati i principali motori di questi progressi e rappresentino i pilastri fondamentali anche per il futuro.
Sebbene restino la principale causa di morte in Italia, le patologie cardiovascolari stanno mostrando un trend in costante calo, segno che prevenzione e innovazione stanno producendo effetti concreti.
A sottolinearlo è Lorenzo Menicanti, Presidente della Rete Cardiologica IRCCS, che in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore ha ricordato come negli ultimi quindici anni l’ambito clinico che ha registrato i risultati più significativi sia quello delle malattie cardiovascolari, “in particolare lo scompenso cardiaco cronico dove i decessi si sono praticamente dimezzati grazie ai progressi terapeutici e alla migliore gestione dei pazienti”.
«Prevenzione e innovazione clinica – conclude Menicanti – sono i pilastri su cui si fonda il futuro della cardiologia. I progressi degli ultimi anni lo dimostrano: i risultati si vedono e vanno difesi».
Lorenzo Menicanti, Presidente della Rete Cardiologica IRCCS
Da un lato infatti le nuove molecole farmacologiche stanno rivoluzionando la pratica clinica, migliorando sensibilmente l'aspettativa e la qualità di vita dei pazienti. Questi progressi includono terapie per la cardiomiopatia ipertrofica e il colesterolo familiare, oltre a farmaci capaci di modulare il diabete e il grasso viscerale.
Anche sul fronte della prevenzione si stanno tenendo importanti miglioramenti e i dati confermano che oggi la popolazione è maggiormente ricettiva rispetto al passato. L'efficacia delle scelte di salute pubblica è stata dimostrata in passato, come nel caso del divieto di fumo nei locali pubblici, che portò a una riduzione del 30% degli eventi acuti.
«Oggi la sfida è sfruttare questa consapevolezza diffusa per incidere ulteriormente sui fattori di rischio».
Lorenzo Menicanti, Presidente della Rete Cardiologica IRCCS
L’importanza dei dati
La raccolta e l’analisi dei dati, insieme all’impiego di strumenti digitali, rappresentano un tassello fondamentale per rafforzare la prevenzione, personalizzare gli interventi e ridurre l’impatto delle malattie cardiache nel lungo periodo. Le nuove tecnologie, come i wearable e i big data, offrono la possibilità di monitorare i comportamenti quotidiani e di fornire informazioni preziose sulla salute cardiovascolare. L’elaborazione di grandi quantità di dati consente, ad esempio, di individuare aree geografiche dove le patologie sono più diffuse a causa di fattori ambientali e sociali, come l’alimentazione o l’inquinamento. Un approccio basato sui dati apre scenari innovativi di prevenzione precoce: monitorando alcuni parametri già dall’infanzia, diventa infatti possibile prevedere con largo anticipo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in età adulta. Se riuscissimo – ipotizza Menicanti – a monitorare già nei bambini determinati parametri, potremmo prevedere con grande anticipo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in età adulta. È in questo senso che la prevenzione deve partire da subito!».
Il nodo della privacy
Un punto critico resta la gestione dei dati e della privacy, che in Italia continua a essere più restrittiva rispetto ad altri Paesi europei e anglosassoni. Questa rigidità rischia di rallentare la ricerca scientifica, motivo per cui – ha sottolineato Menicanti – serve semplificare le procedure, ferma restando la massima tutela dei diritti individuali. A livello europeo si stanno muovendo passi concreti con nuove normative, come il Data Governance Act, il Data Act e l’AI Act, pensate per favorire un uso sicuro e condiviso dei dati e per regolare l’impiego dell’intelligenza artificiale, mantenendo il giusto equilibrio tra innovazione e protezione delle persone.
Il progetto CVrisk-IT
In questo contesto è nato il progetto CVrisk-IT, la più grande iniziativa di prevenzione cardiovascolare in Italia, finanziata dal Parlamento e affidata alla Rete Cardiologica. Lo studio sta arruolando 30.000 cittadini sani, tra i 40 e gli 80 anni, con l’obiettivo di delineare in maniera sempre più accurata i profili di rischio cardiovascolare della popolazione italiana.
La partecipazione allo studio è totalmente gratuita.
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