Gli sport invernali per la salute del cuore

Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina che si celebreranno dal 6 al 22 febbraio dell’anno prossimo costituiscono una grande occasione per pensare anche a una buona prevenzione cardiovascolare. Gli eventi cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus, tra i principali) sono purtroppo ancora troppo frequenti e molti potrebbero essere evitati con un’adeguata prevenzione.
 

Sport invernali e cuore

Tante opportunità su neve e ghiaccio 
L’attività fisica e gli sport, compresi quelli che saranno protagonisti delle prossime Olimpiadi invernali, sono raccomandati dalle linee-guida internazionali, come quelle della massima autorità europea dei cardiologi europei, l’European Society of Cardiology (ESC). Proprio per questo, Fondazione Milan Cortina ha deciso di sostenere il progetto Cvrisk-IT diventandone partner.  Ma l’attività fisica e gli sport devono essere praticati bene, senza rischi, in base alle proprie possibilità e stato di salute.

I benefici per la salute cardiovascolare
Non dobbiamo mai rinunciare all’attività fisica, alla fitness, che rappresenta un bastione ampiamente riconosciuto della prevenzione cardiovascolare. Questa attività comporta enormi benefici, fondamentali per la nostra salute.

L’esercizio fisico, infatti:

  • Aiuta a mantenere in buona forma cuore e polmoni.
  • Sostiene le nostre attività motorie come l’agilità, l’equilibrio, la coordinazione, la velocità dei movimenti e l’efficienza muscolare.
  • Ha effetti molto positivi sul controllo del peso corporeo e del metabolismo del glucosio e dei grassi.
  • Aiuta a ridurre la pressione arteriosa in caso di ipertensione e a migliorare i livelli di colesterolo nel sangue, entrambi ben noti fattori di rischio cardiovascolare.

Quando ci muoviamo o ci impegniamo nel nostro sport preferito stiamo prestando attenzione alla nostra salute. Questo vale anche per chi è già alle prese con una malattia cardiovascolare, a cui può essere prescritto un programma di esercizio fisico personalizzato. Muoversi fa sempre bene al cuore ma è il caso di dire che non dobbiamo fare “il salto più lungo della gamba”.  

Un aiuto dal medico dello sport
Tra gli sport da praticare ci sono sicuramente gli sport alpini: naturalmente, prima di iniziare è raccomandato sottoporsi a una visita medica in seguito al quale – anche in base alla nostra età e condizioni di salute – il medico può richiedere alcuni esami (tra i più comuni l’elettrocardiogramma a riposo o da sforzo).

Molto dipende dalle nostre scelte, ad esempio se intendiamo praticare lo sport a livello ricreazionale o agonistico, due attività molto diverse. Ad esempio:

  • lo sci alpino praticato per svago prevede un impegno fisico a bassa intensità
  • se vogliamo gareggiare in discipline sciistiche alpine l’intensità è sicuramente maggiore
  • ancora di più per l’hockey su ghiaccio che si classifica ad alta intensità 
    il curling, invece, è ritenuto a bassa intensità

A ognuno il suo sport, con la giusta frequenza e con impegno fisico e mentale adeguati. Al riguardo, la figura di riferimento che può sostenerci nelle scelte è il medico dello sport.

I consigli dell’OMS
Non c’è alcun dubbio: più attività fisica protegge contro i guai cardiovascolari e tante altre malattie. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano per le persone adulte:

  • almeno 150-300 minuti di attività fisica moderata alla settimana. Può essere una camminata veloce, una pedalata in bicicletta (senza strafare), il nuoto, una disciplina alpina ricreazionale, o altri sport a seconda dei nostri gusti
  • oppure un’attività fisica vigorosa di 75-150 minuti alla settimana. Con attività fisica vigorosa si intende generalmente un’attività più breve ma ad alta intensità che può comportare una sensazione di “fiato corto” e sudorazione.

Alcuni sport, più di altri, possono portare un maggiore contributo nel rafforzamento delle fasce muscolari oppure supportare l’endurance, cioè la resistenza agli sforzi fisici prolungati, come lo sci di fondo.

Stesse regole per i più giovani
Molti bambini e ragazzi tra i 5 e i 17 anni conducono una vita troppo sedentaria, e questo può avere effetti negativi sul loro futuro. Passare ogni giorno seduti, davanti ai dispositivi digitali o alla TV può esporre a rischi per la salute, perché il movimento è necessario alla loro crescita. Hanno bisogno di attività fisica, che tra l’altro rende più piacevole la loro quotidianità. Per questo è importante, a ogni età, evitare per quanto possibile uno stile di vita eccessivamente sedentario.
 

Riferimenti