Il Long Covid e la salute cardiovascolare

L’infezione dovuta al virus Sars-CoV-2 e conosciuta come Covid-19 può mettere a repentaglio anche la nostra salute cardiovascolare. Non solo durante la fase acuta virale, ma anche successivamente, con sintomi che possono persistere molto a lungo e impattare la vita quotidiana. Sul tema è intervenuta di recente la Società europea di cardiologia (ESC) con le sigle associate fornendo alcune indicazioni.
 

 

Covid cuore

Che cos’è il long-Covid?
Come spiega l’Istituto Mario Negri, parte della Rete Cardiologica Italiana, “la maggior parte delle persone che hanno contratto il Covid-19 riesce a recuperare completamente entro due mesi. Alcuni, invece, continuano a presentare disturbi e manifestazioni cliniche per più tempo. Questi strascichi a volte sono così severi da impedire alla persona che ne soffre di ritornare a condurre una vita normale. Tale condizione, per gli inglesi Long Covid e per noi Sindrome Post Covid-19, indica l'insieme dei disturbi e delle manifestazioni cliniche che persistono dopo l'infezione, rappresentando una specie di continuazione della malattia. Un vero problema, che può portare a conseguenze sanitarie anche piuttosto pesanti”. Anche dopo mesi dalla negatività al test alcune persone potrebbero avere bisogno di assistenza sanitaria. 
 

Anche il cuore può soffrire l’infezione Covid
Che cosa comporta tutto questo per la salute cardiovascolare? Un miliardo di persone in tutto il mondo, e forse di più, è stato infettato dal virus all’origine della pandemia 2020-2021 e, come spiega l’ESC, la ricerca mostra che i pazienti Covid, specialmente quelli che sono stati ricoverati in ospedale, sono esposti a un più alto rischio cardiovascolare, inclusi infarti, ictus e morte per queste cause. Si stima che circa 100 milioni di persone stiano vivendo con un Long Covid e 5 milioni abbiano un interessamento cardiaco. 

Come ce ne accorgiamo?
I sintomi più frequenti di Long Covid includono angina (dolore al torace), difficoltà nel respirare, aritmie, battiti irregolari e palpitazioni, vertigini, svenimenti, fino ad arrivare allo scompenso cardiaco. Altri sintomi da tenere presente: mal di testa, ansia, problemi gastrointestinaii, iper-sudorazione, eritemi cutanei, dolori muscolari. Un ampio spettro di sintomi che potrebbero presentarsi: nel dubbio, dopo aver sofferto l’attacco di Covid-19, se persistono questi sintomi è meglio chiedere un consulto al nostro medico.

I programmi di riabilitazione
Infine, il nuovo consenso europeo invita tutti a perseguire programmi di riabilitazione cardiaca, purtroppo non sempre disponibili. “Il Covid non colpisce solo i polmoni, può anche danneggiare il cuore e i vasi sanguigni durante l’infezione acuta e nei mesi successivi. Al momento, molti servizi di riabilitazione in Europa sono insufficienti ad accogliere i pazienti con problemi cardiaci convenzionali e quelli con Long Covid cardiaco”, afferma Vassilios Vassiliou, primo autore del documento europeo e docente alla University of East Anglia, Norfolk e Norwich University Hospital, Regno Unito. “Sfortunatamente, anche ora, il Long Covid cardiaco continua a peggiorare la vita di molti pazienti. Bisogna assicurare un accesso equo ai servizi di riabilitazione, supportare la prevenzione primaria, le vaccinazioni, gli interventi sullo stile di vita e sostenere la ricerca sul long Covid e i relativi outcome cardiovascolari”. Siamo avvertiti.  
 

 

Riferimenti