La prevenzione come fondamento di sostenibilità

Nel dibattito pubblico sulla sanità, troppo spesso dominato da emergenze e rincorse dell'ultimo minuto, la prevenzione viene evocata come soluzione per poi scivolare ai margini delle scelte concrete. Un paradosso che l'Annual Meeting della Rete Cardiologica IRCCS ha riportato al centro con una chiarezza che non ammette “evasioni”.
 

Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all'Università Cattolica, già Presidente dell’ISS, ha posto le fondamenta della discussione con un dato incontrovertibile: nei Paesi a economia avanzata, nessun sistema sanitario è oggi fiscalmente sostenibile. L'unica via percorribile è evitare che la malattia si manifesti. Eppure, l'Italia procede a velocità radicalmente diverse: la prevenzione oncologica avanza grazie ai fondi europei, quella vaccinale negli adulti langue, mentre la prevenzione cardiovascolare resta drammaticamente arretrata. A determinare questa inerzia concorrono interessi commerciali, stili di vita distorti e un analfabetismo sanitario diffuso. Il modello australiano dimostra come lucidità normativa e fiducia nella gestione dei dati possano produrre risultati tangibili.

Prevenzione

Giuseppe Gambale, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, ha illustrato l'architettura del nascente National Health Prevention Hub, affidato dal ministro Schillaci al Dipartimento della Prevenzione. Il progetto ambisce a integrare dati clinici, ambientali, animali e sociali in un ecosistema unitario. Le disuguaglianze non sono un'astrazione: a Roma, tra un quartiere e l'altro, l'aspettativa di vita può oscillare del 30%. L'incremento delle risorse in Legge di Bilancio è positivo, ma rischia l'inefficacia senza una reale presa in carico territoriale.

Giovanni Baglio, Responsabile del Programma Nazionale Esiti di Agenas, ha presentato dati drammatici attraverso il Programma Nazionale Esiti. Nel diabete, solo un paziente su quattro segue le linee guida nazionali; in alcune regioni il dato crolla al 10%. Il recente decreto che rende interoperabili i dati clinici e amministrativi apre finalmente la possibilità di superare una frammentazione che per anni ha impedito di trasformare le informazioni in conoscenza operativa.

Luigi Frati, già Rettore della Sapienza ed ex Primario di Oncologia, ha richiamato la necessità di recuperare buon senso nella gestione della privacy, troppo spesso trasformata in ostacolo. Ha ribadito l'imperativo della prevenzione: aggiungere vita ai giorni, non soltanto giorni alla vita. L'innovazione autentica nasce dal dialogo con i territori, come dimostra il Programma Molisani. Alfredo Pascali, Managing Director NH Net, ha sottolineato l'urgenza di una prevenzione "nuova", impossibile senza il digitale. Intercettare una persona sana richiede una relazione costante: le piattaforme digitali permettono accompagnamento, linguaggi contemporanei e tracciabilità. Il digitale è l'unica via per rendere la prevenzione una scelta volontaria su larga scala.


Francesco Aquila, vincitore della decima edizione di Masterchef e testimonial del progetto CVRisk-IT, ha ricondotto la discussione nel quotidiano: volersi bene significa trovare tempo per i controlli e riscoprire una cucina semplice, radicata nella tradizione. Una forma di cura che passa per gesti concreti, ripetuti con consapevolezza.
Il messaggio è inequivocabile: senza prevenzione non c'è sostenibilità. Costruire questo futuro richiede dati accessibili, fiducia reciproca, vicinanza ai territori e un nuovo patto tra istituzioni, professionisti e cittadini. Una sfida complessa, ma non più rinviabile.