Schubert e la pressione arteriosa

A volte la pressione arteriosa deve essere regolarizzata. Oltre ai necessari consigli sullo stile di vita e sulle terapie farmacologiche consolidate, si indagano anche vie alternative che possano contribuire a raggiungere l’obiettivo. Tra queste, l’effetto di certi brani musicali. Sia chiaro, non si tratta di soluzioni in grado di sostituire i farmaci e le buone abitudini in tema di attività fisica e alimentazione corretta, però possono fornire un interessante contributo aggiuntivo. Un’ultima proposta in questo senso arriva da uno studio presentato al congresso della ESC, European Society of Cardiology, la massima autorità europea della cardiologia.

Lo studio è firmato, tra gli altri, da Elaine Chew che, oltre ad aver avuto un training da pianista, è anche docente di Ingegneria al King’s College di Londra. Da diverso tempo la professoressa si impegna su questo fronte. 
 

 

I brani da ascoltare

Sottoponendo 92 persone all’ascolto di 30 brani musicali suonati al pianoforte è emerso che la pressione sanguigna tende a sincronizzarsi più con le variazioni di volume della musica che con il suo ritmo nel tempo. I brani con una struttura musicale prevedibile favoriscono la sincronizzazione, suggerendo che la capacità del cervello di anticipare ciò che sta per accadere abbia un ruolo in questo meccanismo. Una maggiore prevedibilità consente all'ascoltatore di anticipare i cambiamenti della musica, portando a una maggiore sincronizzazione.

 

Musica

Sottoponendo 92 persone all’ascolto di 30 brani musicali suonati al pianoforte è emerso che la pressione sanguigna tende a sincronizzarsi più con le variazioni di volume della musica che con il suo ritmo nel tempo. I brani con una struttura musicale prevedibile favoriscono la sincronizzazione, suggerendo che la capacità del cervello di anticipare ciò che sta per accadere abbia un ruolo in questo meccanismo. Una maggiore prevedibilità consente all'ascoltatore di anticipare i cambiamenti della musica, portando a una maggiore sincronizzazione.

Tra tutti, un pezzo si è distinto per il suo effetto sulla pressione arteriosa (uno tra i principali fattori di rischio cardiovascolare). Si tratta della famosa Serenata del compositore viennese Franz Schubert nella trascrizione di Franz Liszt.

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La professoressa Chew ha anche spiegato che la sua ricerca suggerisce intriganti possibilità di mettere a punto terapie musicali ritagliate in modo specifico sui singoli individui. Più vicini a una medicina di precisione. 
Come il linguaggio, la musica ha pattern e frasi che formano strutture espressive, le quali spesso toccano le corde di chi ascolta”, spiega Chew. “Questa ricerca ci dice che le strutture delle frasi musicali prevedibili hanno un maggiore impatto nel regolare il sistema cardiovascolare”.

 
Altri brani da ascoltare

Altre ricerche in passato hanno sottolineato il ruolo della musica sulla pressione del sangue. Per rimanere agli ultimi anni, è stato ad esempio segnalato che la sonata per pianoforte 14 di Ludwig van Beethoven – la notissima Sonata al chiaro di luna (in tedesco Mondscheinsonate) – ha un effetto simile.

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Nel 2013, invece, all’istituto di cardiologia di Colombo, Sri Lanka, hanno notato che un classico della musica indiana (Darbari Kanada) ascoltata per 22 minuti riduce in modo significativo la pressione arteriosa diastolica e sistolica.

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Ognuno ascolta la sua musica. Altri studi sono stati effettuati in Cina, ad esempio alla Chinese University of Hong Kong, rilevando anche in questo caso che l’ascolto di certe musiche può ridurre la pressione sistolica.

Siamo solo agli inizi di questo campo di ricerca. Naturalmente, la musica non sostituisce le indicazioni mediche ormai ben consolidate: prima di tutto occorre agire sul proprio stile di vita, aumentando l’attività fisica e curando l’alimentazione. E, se viene prescritto un farmaco antipertensivo, va assunto regolarmente.
 

Riferimenti 

  • Cotic N et al. Cardiovascular synchronisation to music : blood pressure entrainment to expressive musical structures. https://kclpure.kcl.ac.uk/portal/en/publications/cardiovascular-synchronisation-to-music-blood-pressure-entrainmen
  • Cotic N et al. Dynamics of Autonomic Entrainment to Music: Effect of Loudness and Tempo Phrase Structures on RR Intervals and Respiration. Dynamics of Autonomic  Entrainment to Music: Effect of Loudness and Tempo Phrase Structures on RR Intervals and  Respiration. In Proceedings of the 47th Annual International Conference of the IEEE  Engineering in Medicine and Biology Society (EMBC), 14-17 Jul 2025, Copenhagen, DK.  kclpure.kcl.ac.uk/ws/portalfiles/portal/343854162/NC-EMBC25.pdf 
  • Cotic N et al. A Computational Method for  Empirically Validating Synchronisation Between Musical Phrase Arcs and Autonomic  Variables. In Proceedings of Computing in Cardiology (CinC), 8-11 Sep 2024, Karlsruhe, DE.  www.cinc.org/archives/2024/pdf/CinC2024-380.pdf 
    Darki C et al.  The Effect of Classical Music on Heart Rate, Blood Pressure, and Mood. Cureus 2022 Jul 27;14(7):e27348. doi: 10.7759/cureus.27348
  • Siritunga S et al. Effect of music on blood pressure, pulse rate and respiratory rate of asymptomatic individuals: A randomized controlled trial. Health 2013; vol.5, n°4°. https://www.scirp.org/journal/paperinformation?paperid=29924
  • Teng et al.  The effect of music on hypertensive patients Randomized Controlled Trial Annu Int Conf IEEE Eng Med Biol Soc 2007:2007:4649-51. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18003042/