Tè e protezione cardiovascolare

Il consumo abituale di tè nero (ricavato dalle foglie di Camellia sinensis) sembra associato a una riduzione del rischio di malattia coronarica, la cardiopatia ischemica. Restano da eseguire studi clinici randomizzati per confermare il dato ma alcuni studi suggeriscono che il tè nero può essere considerato potenzialmente utile in una dieta equilibrata e mirata alla protezione coronarica. Un beneficio che si attribuisce ai polifenoli del tè, le teaflavine, con le loro proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antiaterosclerotiche. 
 

 

tè e cuore

Il tè nero
I ricercatori dell’Università di Nanjing, in uno studio pubblicato a settembre, hanno rilevato una riduzione del rischio per i consumatori di tè rispetto a chi non ne faceva uso. Il rischio si riduce progressivamente: -5% se beviamo due tazze al giorno, -9% con quattro tazze, -11% con sei e -16% con dieci tazze. I ricercatori cinesi concludono che i risultati supportano le raccomandazioni sul consumo di tè nero per la prevenzione primaria contenendo il rischio di sviluppare una malattia coronarica. Il dato, comunque, resta da confermare, come riportano gli stessi ricercatori. 
 

Anche il tè verde
Sempre a Nanjing (Cina), un team di ricercatori ha valutato gli effetti del tè verde sul rischio di incorrere in una malattia delle coronarie. Dopo aver esaminato gli studi disponibili nel 2023, concludono che il tè gioca un ruolo efficace per la prevenzione. Un consumo leggero/moderato si associa a una riduzione del rischio. In questo caso emerge che, rispetto ai non-consumatori, 1-3 tazze al giorno contribuisce a contenere il rischio. Per tazza si intende 300 ml della bevanda. 

Riferimenti