NEWSLETTER n. 5 – 29 NOVEMBRE 2024
29/11/24
ASCOLTARE LE PROPRIE EMOZIONI
In che modo lo stress influisce sulla salute cardiovascolare

Il rischio cardiovascolare non è determinato solo da fattori genetici e biologici, ma anche da quelli psicosociologici.
In uno studio del 2021, effettuato con oltre 118.000 persone senza precedenti patologie cardiovascolari, è emerso che il rischio di morte e di malattia cardiaca congestizia aumentino all’aumentare dei livelli di stress.
La nostra salute globale (sociale, spirituale, emotiva, lavorativa, mentale, fisica, ambientale e finanziaria) gioca dunque un ruolo cruciale nella prevenzione cardiovascolare. Comprendere e monitorare l’impatto di fattori come stress, depressione, ansia, qualità del sonno e situazione economica può contribuire a interventi di prevenzione più mirati e personalizzati.
Quando uno di questi fattori è causa di costante preoccupazione e allerta per la persona, spesso legate ad un senso di impotenza nei confronti della grandezza dell’evento, si crea in lei una predisposizione a vivere delle emozioni quali ansia, stress, depressione (talvolta) in risposta a tale evento che, se protratte nel tempo e non elaborate o modificate come risposte a tale stimolo, possono creare le condizioni fisiologiche di alterazione degli stati immunitari, cardiometabolici, elettrofisiologici nonché intaccare lo stile di vita della persona (sempre più legata a pensieri negativi, di impotenza e ad emozioni di sopraffazione e sconforto), tanto da impattare sulla qualità di vita della stessa.
Quando lo stress diventa minaccioso
Davanti ad un’esperienza stressante, il nostro corpo attiva naturalmente una puntuale risposta aumentando il ritmo cardiaco, avviando il sistema neuroendocrino secernendo maggiori livelli di cortisolo e catecolamine, attivando il processo di coagulazione e il sistema immunitario (con il rilascio di citochine).
Questa risposta naturale, se sollecitata continuamente, può generare uno stato di “allerta cronica” diventando una risposta che aumenta il rischio di effetti patofisiologici (es. formazione di trombi, instabilità elettrocardiaca), portando ad eventi clinici come l’infarto, la fibrillazione atriale o la sindrome coronarica acuta.
Non tutti gli stimoli stressogeni determinano in noi una risposta di allarme. Anticipazione, minaccia, giudizio, ansia, evitamento, rischio, percezione, giudizi: tutti questi aspetti modificano lo stress, ma nessuno di essi dipende dall’ambiente costruito o dallo spazio fisico per suscitare stress. Infatti, lo stesso ambiente costruito può essere interpretato in modo completamente diverso da individui sani e da quelli con psicopatologie.
La nostra interpretazione della realtà gioca un ruolo fondamentale nel modellare le nostre risposte allo stress. Questa relazione è influenzata da processi cognitivi, stati emotivi e contesti sociali. Comprendere queste dinamiche può fornire preziose indicazioni su come le persone reagiscono agli stress, siano essi reali o percepiti.
Il modo in cui le persone valutano una situazione influenza significativamente la loro risposta allo stress. Secondo Lazarus, la valutazione cognitiva comporta il giudizio su un evento per determinare se rappresenta una minaccia e se si hanno le risorse per affrontarlo. Una valutazione negativa può portare a risposte di stress più intense, mentre una valutazione positiva o neutra può attenuarle.
L’ansia non solo influisce sull’interpretazione delle situazioni, ma orienta anche l’attenzione verso esiti negativi. Le persone ansiose tendono a concentrarsi più facilmente su possibili minacce piuttosto che sugli aspetti positivi del loro ambiente, aggravando il senso di disagio. Questo bias attentivo contribuisce a una percezione distorta della realtà, rafforzando stati emotivi negativi.
Pertanto, prendersi cura della salute del cuore significa anche ascoltare la nostra vita emotiva.
Diventare consapevoli del proprio rischio cardiovascolare è il primo passo verso la prevenzione
Ogni persona può, individualmente, prendersi cura di sé stessa dando più attenzione alla propria vita emotiva.
A questo percorso personale, dovrebbero affiancarsi i consigli dei medici cardiologi, specifici per ciascun individuo. Durante lo studio CVrisk-IT, i partecipanti riceveranno dei consigli personalizzati su come migliorare il proprio stile di vita per favorire comportamenti sempre più orientati alla salute e alla prevenzione.
Riferimenti
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- Lazarus, R. S. (1993). From psychological stress to the emotions: A history of changing outlooks. Annu. Rev. Psychol. 44, 1–22. doi: 10.1146/annurev.ps.44.020193.000245
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