NEWSLETTER N. 13 – 28 FEBBRAIO 2025
28/02/25
La subdola sindrome metabolica, ma si può prevenire e curare.

Una volta la chiamavano “sindrome X”, poi le ricerche hanno definito meglio di che cosa si tratta. Oggi viene detta sindrome metabolica, caratterizzata dalla presenza di più condizioni rilevabili con un semplice esame del sangue e con la misurazione di una dimensione corporea.
Una condizione pericolosa. Si è visto che la sindrome nelle persone obese espone a un maggior rischio di incorrere in un infarto del miocardio. [Sedaghat Z et al, 2024] Ma non solo. Le persone con questo problema vanno incontro a infarti più gravi, di maggiori dimensioni e più a rischio di complicanze. Ad esempio, in ospedale le probabilità di avere un’insufficienza renale a seguito di un infarto sono 10 volte superiori rispetto a chi non soffre di sindeome metabolica. [Clavijo LC et al, 2006]
La sindrome viene definita dalla presenza, nella singola persona, di condizioni quali un’elevata pressione arteriosa, iperglicemia a digiuno, dislipidemia (alti valori di trigliceridi e squilibrio del colesterolo nel sangue) e il grasso addominale in eccesso misurato attraverso la circonferenza-vita.
È importante rilevarla per mettere in atto le necessarie contromisure mediche per un chiaro motivo: espone a un maggior rischio di malattie cerebro e cardiovascolari (tra cui ictus o infarto cardiaco) o di sviluppare un diabete. In più, si osserva spesso un aumento dell’infiammazione sistemica di basso grado che colpisce tutto il corpo ed è rilevabile attraverso specifici marker: tale condizione, tuttora sottoposta a indagine, può concorrere alla genesi di numerose malattie croniche. E secondo alcuni favorisce un invecchiamento precoce.
La sindrome è sempre più comune, a volte non diagnosticata. Età avanzata e menopausa possono contribuire all’insorgenza di sindrome metabolica, così come la steatosi epatica, ovvero l’accumulo di grasso nelle cellule del fegato (il cosiddetto “fegato grasso”).
Esiste una predisposizione genetica ma possiamo fare molto per prevenire e curare la sindrome metabolica. Per esempio, mantenendo un peso corporeo adeguato, evitando sovrappeso e obesità, facendo attività fisica regolarmente o seguendo una dieta salutare e non abusando nel consumo di alcol e fumo. Il medico, inoltre, può prescrivere una terapia per tenere in controllo la pressione arteriosa, la glicemia e correggere la dislipidemia che riguarda colesterolo e trigliceridi.
Insomma, molto meglio sapere in anticipo se siamo affetti dalla sindrome. A questo proposito una buona opportunità è la partecipazione allo studio CVRISK-IT. Innanzitutto, si viene sottoposti a un controllo dei parametri che hanno a che vedere con la sindrome metabolica. Tra questi lo stile di vita (alimentazione e attività fisica), la glicemia, il peso corporeo, il grasso addominale, la pressione arteriosa, la colesterolemia. Nel tempo si sarà sottoposti a visite mediche per controllare la situazione. Utilissimo anche per prevenire l’insorgenza della sindrome metabolica.
Riferimenti
- Sedaghat Z et al. Association between metabolic syndrome and myocardial infarction among patients with excess body weight: a systematic review and meta-analysis. BMC Public Health 2024; 24: 444 https://bmcpublichealth.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12889-024-17707-7
- Clavijo LC et al. Metabolic syndrome in patients with acute myocardial infarction is associated with increased infarct size and in-hospital complications. Cardiovasc Revasc Med 2006 Jan-Mar;7(1):7-11 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16513517/