Quando il rumore è insidioso: quali sono le fonti di rumore e chi è più a rischio

Il rumore che danneggia di più il cuore è quello insidioso
Il rumore che danneggia maggiormente il sistema cardiovascolare non sempre si nota. Si mimetizza tra le abitudini quotidiane, restando sullo sfondo, ma meno lo notiamo e più può farci male. Il traffico stradale, per esempio, è una delle fonti più insidiose: anche quando non è assordante, mantiene il nostro corpo in uno stato di allerta cronico e il cuore ne risente. Quali sono le fonti di rumore più dannose e chi è più a rischio?
Il rumore invisibile che stressa il cuore
Il traffico cittadino – auto, moto, bus, camion – è il principale colpevole. Superare i 50-55 decibel (più o meno come una conversazione animata) può sembrare innocuo, ma è il punto in cui comincia ad aumentare il rischio di ipertensione, infarto e altre malattie cardiovascolari. Ancora peggio se il rumore è notturno, perché disturba il sonno e attiva il sistema nervoso simpatico, quello che regola la risposta “lotta o fuggi”.
Si stima che in Europa l’esposizione a lungo termine al rumore da traffico su strada sia causa di 12.000 morti premature e 48.000 nuovi casi di cardiomiopatia ischemica.
Ma non c’è solo il traffico su gomma:
- gli aerei possono superare i 75 dB: il rumore aereo notturno ha un impatto particolarmente grave, perché può interrompere il sonno
- i treni, soprattutto nelle aree ad alta densità ferroviaria, raggiungono facilmente i 70 dB. Può essere percepito come meno fastidioso rispetto al rumore stradale o aereo ma l’esposizione prolungata ha comunque effetti negativi sulla salute cardiovascolare
- le industrie e i cantieri producono rumori continui e intensi, spesso superiori ai 75 dB, con un impatto evidente su chi vive o lavora nelle vicinanze
- anche in casa ci sono fonti di rumore costante: elettrodomestici, televisori, condizionatori, se sommati al rumore urbano, contribuiscono al carico acustico.
Il punto non è solo quanto è forte un rumore, ma quanto dura e quanto spesso ci espone allo stress. Inoltre, non tutti subiscono il rumore allo stesso modo.
Chi è più a rischio
Ci sono persone e contesti più esposti, o semplicemente più fragili, quando si tratta di reggere il “peso” del rumore sulla salute. In generale, sono più a rischio le persone che hanno una maggiore necessità di dormire, anche di giorno, e chi ha un sonno leggero perché il loro riposo può essere più facilmente disturbato dal rumore costante. Le persone che percepiscono ogni suono come disturbante poi rischiano di sviluppare ansia, insonnia e ipertensione.
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, le categorie più vulnerabili sono:
- i bambini sono particolarmente disturbati dal rumore notturno, che può alterare la qualità del sonno e, a lungo andare, influire sulla loro salute cardiovascolare
- gli anziani e le donne in gravidanza possono avere un sonno più leggero e frammentato: anche suoni moderati possono svegliarli o tenerli in uno stato di allerta aumentando il rischio cardiovascolare
- i lavoratori turnisti, costretti a dormire di giorno, si trovano esposti ai picchi massimi di rumore ambientale, con effetti negativi sulla qualità del sonno e sul cardiovascolare
- le persone con patologie croniche, soprattutto cardiovascolari, sono più suscettibili a ogni forma di stress, compreso quello acustico.
Anche il contesto socio-economico può influire sul rischio cardiovascolare derivante dal rumore. Chi vive in contesti svantaggiati, infatti, ha più probabilità di abitare in zone rumorose con minore accesso a spazi tranquilli e a protezioni adeguate.