TRIGLICERIDI ALTI: RISCHI CARDIOVASCOLARI, PREVENZIONE E COME ABBASSARLI

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Alti livelli di trigliceridi sono indicatori di un aumento del rischio cardiovascolare

I trigliceridi sono una delle principali forme di grasso nel corpo umano, costituendo una riserva energetica che si accumula nel fegato e nel tessuto adiposo. Questa funzione era fondamentale nei tempi antichi, quando i periodi di carestia erano frequenti, ma oggi, in un contesto di abbondanza alimentare, il loro eccessivo accumulo può rappresentare un serio rischio per la salute, soprattutto sul fronte cardiovascolare.

Trigliceridi alti e rischio cardiovascolare

Un aumento dei trigliceridi può favorire la formazione di placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, incrementando il rischio di eventi cardiovascolari come infarti e ictus, anche in persone che non presentano altri fattori di rischio evidenti come il colesterolo alto.

L’ipertrigliceridemia, ovvero gli elevati livelli di trigliceridi nel sangue, è quindi un importante indicatore dell’aumento del rischio cardiovascolare. Tuttavia, oltre a rappresentare un pericolo per il cuore e i vasi sanguigni, è associata allo sviluppo di altre patologie, come il diabete e la sindrome metabolica. Anche il fegato e i reni possono risentire negativamente dell’eccesso di trigliceridi, con complicazioni che vanno da problemi metabolici a patologie infiammatorie croniche.

Come tenere sotto controllo i trigliceridi

La misurazione dei trigliceridi è parte degli esami del sangue di routine e viene eseguita insieme alla valutazione dei livelli di colesterolo. Quando i valori di trigliceridi risultano elevati, sopra il 150 mg/dL, la prima linea d’azione consiste nel modificare lo stile di vita, intervenendo su dieta e attività fisica. È importante:

  • Ridurre l’apporto calorico totale, soprattutto di zuccheri semplici e grassi saturi.
  • Limitare il consumo di alcol, una fonte significativa di calorie vuote.
  • Fare esercizio fisico regolare, come una camminata veloce quotidiana.
  • Ridurre il peso in eccesso.

Approccio globale per la prevenzione

La riduzione dei livelli di trigliceridi nel sangue, da sola, non è sufficiente per prevenire le malattie cardiovascolari. È fondamentale adottare un approccio globale su tutti i ben noti fattori di rischio cardiovascolare che includa un’alimentazione equilibrata, esercizio fisico e, se necessario, interventi farmacologici. Ad esempio i fibrati, farmaci spesso utilizzati per controllare l’ipertrigliceridemia, hanno un effetto positivo anche sui livelli di colesterolo buono (HDL).

Prevenzione personalizzata e studio CVrisk-IT

Partecipare a studi come CVrisk-IT, che valutano approfonditamente il rischio cardiovascolare individuale attraverso un’attenta analisi clinica e test specifici, può offrire un’opportunità unica per ricevere indicazioni personalizzate sulla prevenzione, contribuendo al contempo alla ricerca medica.