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La prevenzione primaria cardiovascolare per proteggere il cuore e ridurre i rischi di malattia
Quando si parla di prevenzione cardiovascolare, si confondono spesso la prevenzione primaria, la prevenzione secondaria e la diagnosi precoce (screening). Questi approcci di prevenzione sono tutti fondamentali per proteggere il cuore e prevenire malattie cardiovascolari anche gravi come l'infarto o l'ictus, ma differiscono per la tipologia e le finalità degli interventi preventivi, e per la popolazione ai quali si applicano.

Milan Longevity Summit: il resoconto dell’evento
Le malattie cardiovascolari continuano a essere la prima causa di morte anche tra le donne, colpendo in particolare le più giovani, spesso inconsapevoli dei propri fattori di rischio. In questo scenario, una prevenzione mirata e personalizzata diventa sempre più importante.

Longevità e prevenzione: lo studio Eurostat
Secondo l’EUROSTAT, l’Italia detiene il primato dell’età mediana più alta nell’Unione Europea: 48 anni, ben sopra quella UE di 44,4 anni. Inoltre, il nostro Paese registra uno dei rapporti più elevati tra over 65 e persone in età lavorativa più giovani (15-64 anni), con un indice del 37,5%, evidenziando un invecchiamento demografico sempre più marcato. Peraltro, l’aspettativa di vita nel nostro Paese aumenta sempre di più ed è una buona notizia.

LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI PREOCCUPANO L’EUROPA MA POSSIAMO PREVENIRLE
Un recente report di EUROSTAT (2025a) ha evidenziato che le malattie circolatorie rappresentano la maggior causa di decesso in Europa (32,7%), seguite da quelle oncologiche (22,3%) per l’anno 2022.
Tuttavia, le malattie circolatorie sono diminuite del 1,5% rispetto al 2021 mentre quelle oncologiche sono purtroppo aumentate dello 0,6% (2025b).
Per fortuna, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (2025), le malattie non trasmissibili (incluse quelle cardiovascolari) sono in larga parte legate allo stile di vita, dunque prevenibili.

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Le malattie cardiovascolari continuano a essere la prima causa di morte anche tra le donne, colpendo in particolare le più giovani, spesso inconsapevoli dei propri fattori di rischio. In questo scenario, una prevenzione mirata e personalizzata diventa sempre più importante.